AL POZZO SACRO DI SANTA CRISTINA A PAULILATINO: UNA RICARICA PER CORPO E SPIRITO
L’equinozio di primavera, dal 18 al 21 marzo, al pozzo sacro di Santa Cristina a Paulilatino, assume una valenza particolare per il fenomeno della doppia immagine rovesciata.
I raggi del sole penetrano all’interno del pozzo sino a toccare l’acqua e quando si percorre la scala interna arrivando al sesto gradino, si proiettano due ombre: una nello specchio d’acqua e l’altra discende dalla camera a tholos che ha un diametro di 30 centimetri.
Assistere a questo particolare fenomeno è molto affascinante soprattutto se si considera l’importanza che questo pozzo sacro doveva rivestire per le collettività del luogo.
Questo partciolare monumento aveva una funzione di guarigione e protezione della persona.
La “sanatio” latina, il risanamento.
Gli oggetti rinvenuti rappresentano degli ex voto per grazia ricevuta. I bronzetti riportati alla luce indicano le parti malate del corpo: la testa, le ossa, gli arti, il petto. Quindi già dall’epoca nuragica esisteva la pratica degli ex voto come ringraziamento per la guarigione, poi ripresa durante il periodo cristiano.
Il pozzo sacro di Santa Cristina è una delle massime espressioni evolutive delle costruzioni nuragiche per la perfezione tecnica, la rafinatezza e lo schema planimetrico.
E’ un unicum nell’isola con una scala monumentale di forma trapezoidale composta da 25 scalini. Per queste caratteristiche, appare diverso rispetto agli altri 120 pozzi sacri individuati sino ad oggi in Sardegna, di solito di forma rettangolare. In base al contesto materiale e agli oggetti rinvenuti soprattutto lungo la scala, il pozzo è datato tra il bronzo recente e finale intorno al 1200 a.C. quindi ha 3200 anni e non presenta alcuna lesione!

Interamente costruito in verticale per 7 metri e 15, poggia nella roccia naturale spianata dai nuragici.
Una vena d’acqua sorgiva che non secca mai neanche durante il periodo estivo, mantiene sempre lo stesso livello intorno ai 50 centimetri. Un canale di deflusso delle acque posizionato dai nuragici nella parte sinistra evita al pozzo di riempisrsi completamente.
Una scelta non casuale ma voluta quella dei nostri antenati. Ma come mai i nuragici volevano mantere l’acqua sempre intorno ai 50 centimetri?
La risposta risiede nella funzione del pozzo. Le persone venivano bagnate completamente durante rituali di guarigione, di protezione o propiziatori di fertilità.
L’acqua risanatrice è l’elemento centrale come accade oggi con le acque mariane. La tradizione del culto delle acque nell’isola era molto sentito.
Il pozzo è originario per il 90% e presenta una cupola molto raffinata ad anelli concentrici che si restringono verso l’alto.

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