Il mio progetto

Mi presento, sono Leyla Manunza. Scrivimi se questo blog fa per te!

Come ho ritrovato la Bussola

All’età di tre anni non conoscevo limiti e nulla rappresentava un ostacolo alla realizzazione dei miei sogni.  

Intimamente sapevo che nessuna meta mi era preclusa. Spaziavo senza confini nella galassia delle possibilità e una particolare sensazione di “onnipotenza” non mi abbandonava mai e mi infondeva pace e siurezza.

Spettava a me ascoltare e seguire ciò che giungeva inaspettato, come il bagliore di una luce.

Si poteva trattare dei segreti imperscrutabili dell’universo, di antichi rituali eseguiti nei luoghi sacri della Sardegna da gruppi di donne durante la luna nuova o di sogni premonitori anticipatori di accadimenti che puntualmente si verificavano.

Non ero mai sola: la costante presenza di qualcosa di invisibile, mi sosteneva e guidava.

Dopo la laurea in giurisprudenza iniziai uno stage in un’emittente televisa sarda ed ebbi una folgorazione: quel lavoro mi appassionava e mi permetteva di dare voce e aiutare le persone!

Da circa venti anni sono una giornalista freelance. Ho collaborato per tanti anni con il tg di Videolina, ho scritto per L’Unione Sarda e per riviste economiche e mi sono occupata di uffici stampa pubblici e privati. Per tre anni sono stata socia di uno studio di giornalisti associati e ho provato a dare il mio contributo all’interno della Fnsi, la Federazione Nazionale della Stampa, il sindacato nazionale dei giornalisti con l’obiettivo di tutelare il lavoro dei freelance e in Sardegna, per diversi anni, ho fatto parte del Diretto dell’Associazione della Stampa.

Come spesso accade, la vita ci porta ciò che ci serve. Così ho avuto la possibilità di collaborare alla trasmissione di Videolina :”la Porta sull’Infinito” dedicata ad argomenti misterici. Preparare i testi delle schede filmate che venivano mandate in onda come contributi, significava stare dietro le quinte ad approfondire tematiche affascinanti, cariche di interrogativi e conoscere ospiti fuori dal comune che arrivavano da tutto il mondo portando studi o esperienze davvero sorprendenti.

In circa tre anni avevo fatto un’immersione totalizzante nell’insondabile e in me inziò a crescere il desiderio di conoscenza spirituale.

A caccia di risposte ho viaggiato in luoghi sacri, incontrato personaggi interessanti, raccolto testimonianze e mi sono imbattuta in improbabili guru per poi accorgermi che bisogna staccarsi da tutto questo perchè, nel profondo, possediamo già tutte le risposte.

Per lungo tempo ero stata nella separazione, divisa tra due aspetti in apparenza inconciliabili: quello materiale, fatto di logica razionale e obiettivi da raggiungere e quello spirituale legato alle sfere sottili. Il primo era legato all’educazione ricevuta dalla mia famiglia, agli studi e al lavoro mentre il secondo, non aveva un’origine definita ma era parte di me.

Un giorno, un’intuizione mi ha letteralmente cambiato la vita: “non avevo più tempo”!

Quando mi arrivò questo messaggio non sapevo cosa significasse. Stavo forse per morire?

Solo qualche giorno dopo compresi di aver perso il contatto con la preziosa bussola che mi guidava con naturalezza sin da bambina.

Con uno sguardo più cosciente passai in rassegna tutta la mia esistenza.

La mia vita, così perfetta agli occhi degli altri, in realtà era un’agenda piena, scandita da un serrato cronoprogramma.

Ero ostaggio del tempo, mai sufficiente. E poi c’erano gli obiettivi. Appena raggiungevo un traguardo ce n’era subito un altro pronto a farmi ripartire come un cavallo da corsa a cui viene agitata davanti una carota.

Non riuscivo più a godere del momento presente perchè ero sempre proiettata nel futuro.

Non c’erano più vie di fuga. Era il momento di fermarsi, osservare l’inutile affollamento dei pensieri e iniziare ad ascoltare il silenzio.

Una serie di sincronicità si svilupparono con tale frequenza e intensità da non poter più fingere di non vederle: erano un chiaro invito ad osservare la presenza di quella mano invisibile volta al nostro massimo bene che ancora una volta, come un cartello stradale luminoso, mi rimetteva sulla strada maestra.

In modo spontaneo misi su carta i pezzi dell’intero puzzle e come in un flusso continuo di coscienza, tra strani episodi realmente accaduti e fiumi di infromazioni che sgorgavano spontaneamente, mi accorsi di aver raccolto il materiale per un libro, ormai pronto per essere pubblicato!  

Solo quando ho iniziato ad accogliere tutto, compresi i doni e le particolari sensibilità che in passato mi facevano sussultare dalla paura, ho iniziato a prendere contatto con il sacro.

Avevo finalmente fatto spazio e permesso a qualcosa di Immensamente più grande della personalità, di emergere.

Ho sempre cercato di portare valore e di essere utile agli altri, monito che risuonava in me sin dalla più tenera età. E oggi, che ho finalmente imparato ad ascoltare e a fidarmi di quel richiamo, pur senza sapere dove mi porterà, mi trovo a creare questo blog per espandere e condividere quei frutti.