Alice Pinna Pintor è una giovane performer e theatre maker di Torino, diplomata a Londra in Arti drammatiche e performative.
Si definisce “una neo – apprendista artista” perché l’arte nella sua visione è “il movimento che sta dietro ad una creazione e si assimila dopo un lungo periodo di esperienza. La parola arte ha la stessa radice di artigianato cioè la creazione di qualcosa di unico nel suo genere”.
Mentre studiava per conseguire un master a Berlino, negli ultimi due anni si è avvicinata alla ricerca.
“Mi sono chiesta più volte cosa vuol dire fare ricerca e come mai sentivo e sento tutt’ora questo bisogno; non perché io creda che il teatro sia tutto sbagliato e ci sia un urgente e necessario bisogno di una rivoluzione (forse anche un po’), ma per trovare il mio linguaggio performativo. Ognuno ha un proprio modo di comunicare le cose, con i suoi ritmi, la sua energia, l’utilizzo del corpo e ciò riguarda anche le varie arti.
Un anno fa mi trovavo immersa in questo viaggio di ricerca a cui non sono ancora giunta al termine, ma posso comunque dire di aver fatto scoperte interessanti, prima fra tutte: la Natura”.
Negli attuali progetti artistici di Alice, la natura, in tutte le sue declinazioni, forme e colori occupa un ruolo centrale e diventa l’origine da cui nascono i racconti, le storie e i messaggi che desidera trasmettere.
“Parlare di natura non è altro che parlare di noi, esseri umani, che siamo sempre al centro di tutti i drammi non solo teatrali ma spesso sociali e politici.
Noi siamo e apparteniamo alla Natura, ma allora – si domanda Alice – perché siamo diventati e ci sentiamo così distanti dal mondo naturale tanto da averlo definito un estraneo portatore di virus pericolosi? Che cosa ci ha allontanato?
Mi trovo così a voler e dover raccontare del rapporto fra l’ambiente e l’essere umano, di come questi si uniscono, si sciolgono, mescolano, allontanano e influenzano a vicenda. Per fare ciò mi avvalgo dell’immaginazione, il movimento del mio corpo e della mia voce e soprattutto dei segni che Madre Terra ci dona”.
La scelta di condividere il più possibile il materiale raccolto: fotografie, disegni, video per osservare la reazione e le domande che suscitano nelle persone è parte della sperimentazione di Alice, convinta sostenitrice che il processo artistico non debba interessare solo gli addetti ai lavori ma rappresenti invece un dono per tutti. “Un’opportunità per confrontarsi, imparare ad ascoltarsi e per vedere in che direzione si sta andando ma soprattutto per ricordarci di muoverci assieme”.
La libertà espressiva, per Alice, va ben oltre una mera riproduzione esecutoria.
“E’ una necessità di cui non posso fare a meno, simile ad una fiamma che si accende sin dalla fase iniziale di costruzione di una performance e culmina nella condivisione in teatro di fronte ad un pubblico”.
Negli ultimi anni Alice si è dedicata al progetto “Yatha pinde tatha brahmande”che attraverso colori stellari e forme spaziali esplora il microcosmo nel macrocosmo, accompagnando l’osservatore dal fuori al dentro e viceversa.
Yatha pinde tatha brahmande è un mantra di origine sanscrita, il cui significato può essere tradotto con: “Sebbene io sia piccolo come la punta di uno spillo, sono esattamente come l’intero universo e l’intero universo è esattamente come me”.
Questa equivalenza simbolica ci riporta a vedere quanto c’è di noi, del nostro corpo e delle nostre emozioni, nell’Universo.
- Tutti i quadri prendono nomi di Nebulose realmente esistenti alla quale l’artista si è ispirata.
BIOGRAFIA
Alice nasce a Torino nel 1995 e dall’età di 7 anni studia danza classica e disegno. Il suo interesse per le arti performative e visive cresce gradualmente durante l’adolescenza, portandola a studiare scenografia e recitazione presso il Liceo Artistico scenografico Teatro Nuovo di Torino. Nel 2014 consegue il diploma e decide di intraprendere un percorso artistico frequentando per due anni l’Accademia di Arte Drammatica Cassiopea di Roma. Nel 2017 lascia Roma per trasferirsi a Londra dove si diploma alla London School of Dramatic Art nel 2018. Nello stesso anno inizia un master in Collaborazione teatrale e arti performative con la Rose Bruford College, in collaborazione con LISPA Arthaus a Berlino.
A Berlino, oltre ad affinare le sue tecniche di disegno, pittura e fotografia, inizia una ricerca sul linguaggio teatrale attraverso il corpo con maestri quali Thomas Pratkki (Ecole Jaques Lecoq, Mummenschanz company), e Ariel Gutierrez (Odin Teatret).
Nel dicembre del 2019 termina il percorso di laurea ottenendo un MA in Performing Arts dalla RBC. All’inizio del 2020 collabora come aiuto regista per la compagnia di danza MUXARTE e alla produzione dello spettacolo XX.
Nel 2021 con i suoi progetti visivi-sensorialie i quadri partecipa alla terza edizione dell’AnteFestival di arti visive e performative presso Novellara (RE) e alla Fiera di Arte Contemporanea PARATISSIMA a Torino nelle edizioni 2020 e 2021.
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