Si è avvicinato al mondo dell’arte e della creatività nei primi anni ‘80 dopo essere stato rapito da alcuni film che gli hanno cambiato letteralmente la vita, come: “Ritorno al futuro”, “E.T.” e i “Goonies”. Sin da bambino gli piaceva frugare nei vecchi bauli, disegnare mappe dei tesori e fantasticare sul possibile ritrovamento, creare i villaggi e l’attrezzatura per Big Jim.
“Questa mia infantilità o voglia di vivere tra le nuvole, mi ha aiutato ad avvicinarmi ai colori, all’arte e a cercare nuove tecniche da imparare. Da adolescente verniciavo la bicicletta, il caschetto e li impreziosivo con degli oggetti di mia invenzione.
Questa passione – racconta Filippo – è proseguita anche da ragazzo e a 16 anni mi ha portato a frequentare a Cagliari, la mia città, un primo corso di pittura con aerografo in uno studio d’arte nel quartiere Castello. Così è iniziato il percorso formativo. L’anno successivo ho seguito un corso avanzato e poi, a Modena, ho avuto come insegnante uno dei più grandi artisti nazionali dell’aerografo, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo”. Filippo scelse di lasciare l’università per dedicarsi a tempo pieno alla sua grande passione e ne ricavò nuove esperienze e grandi soddisfazioni per i numerosi lavori realizzati. A Metà degli anni ‘90 fece un primo viaggio in Florida: “un’occasione fantastica che mi ha aperto a nuove idee e alla creazione dei ciondoli “Image” richiesti dalle gioiellerie degli Harrod’s di Londra e del parasole supplementare per le auto chiamato “Parajunior”, commercializzato nei Paesi del Sud America.
In quel periodo, un’esperienza particolare che potremmo definire “extraordinaria”, iniziò a scuotere i miei pensieri più profondi e le mie certezze e nel 2000, nonostante il lavoro andasse a gonfie vele, dovetti mollare tutto e mi rimboccai le maniche nell’azienda di famiglia che era in forte crescita”. Da quel momento ebbe una sorta di rifiuto per quella passione bruciante e cancellò completamente la parola arte dalla sua vita. Ma come sa bene chi possiede dei talenti, i tentativi di azzerarli, facendo finta non esistano, sono inutili. E infatti, nel 2010, durante un nuovo viaggio in Florida, i suoi doni riemersero improvvisamente.
“Si riaccese una luce in me – prosegue Filippo – e una volta tornato in Sardegna, mi dedicai alla creazione del mio primo Sound toaster e dopo diversi mesi di prove e di errori, riuscii a realizzare l’idea originaria. Oggi, grazie all’ispirazione arrivata durante quel viaggio e alla voglia di non ascoltare più quella voce che mi diceva di lasciar perdere il mondo dell’arte (tutt’ora si fa sentire), i miei toaster sono conosciuti in tutto il mondo”.
Una rivisitazione del classico tostapane che diventa un vero e proprio oggetto di design personalizzato nella decorazione, nella musica e nella tostatura. Una sorpresa per chi lo riceve in dono: il disegno tratteggiato con l’aerografo o la grafica al pc è di sicuro impatto visivo. Completano l’effetto il sound, il logo o l’immagine impressi nel pane abbrustolito, rendendo questa invenzione artistica, unica nel suo genere. Filippo ha realizzato delle serie limitate e dei pezzi unici per alcune celebrità diHollywood come Silvester Stallone, Steven Spielberg, il produttore cinematografico di “Arma Letale” Richard Donner, Michael J.Fox, l’attore “Goonies” Corey Feldman e MarkMarshall, per citarne solo alcuni. Tra i nostrani, Bad Spencer, unodegli attori più amati e ricordati dal pubblico italiano. Il toaster alui dedicato attualmente è esposto al Palazzo Reale di Napoli.
Anche i campioni dello sport si sono rivolti a Filippo: il recordman di apnea Umberto Pelizzari si è fatto aerografare le pinne mentre Giovanni Pellielo, medaglia d’oro alle Olimpiadi di tiro a volo, gli ha commissionato un disegno per le cuffie che ha utilizzato alle Olimpiadi di Sydney del 2000 mentre Niccolò Porcella, il casco per la tuta alare.
Tra i personaggi del panorama musicale internazionale, Chad Smith, dei Red Hot Chili Peppers che ricevuto il toaster si è fatto personalizzare anche le bacchette della batteria e le ha regalate anche agli altri componenti della band.
“Sono felice di aver ripreso a fare arte, seppure in maniera
sporadica e a vivere serenamente la mia creatività – conclude Filippo – grazie anche a mia moglie e a i miei due splendidi figliche, ogni giorno, mi ricordano che c’è sempre un bambino dentro di me”.
Qui trovi i video creativi di Filippo Serci
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